XXVI domenica tempo ordinario- anno B

Pregando la Parola

+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

Parola del Signore

Davvero, Signore, la gelosia è la radice di tutti i mali!
Sarà perché essa è figlia di colui che, fin da principio, peccò di gelosia dinanzi all’opera meravigliosa del Creatore, nell’atto di farci a Sua immagine e somiglianza.
Per gelosia agì Lucifero, per gelosia agiscono i figli delle tenebre che se ne lasciano impossessare.
Quella gelosia che non sa godere del bene laddove si manifesta, ritenendo che possa – in qualche modo – offuscare chi tal bene non riesce a farlo.
Salvaci da una simile semente velenosa che divide, separa e frappone, contrapponendo ciò che è nostro da quanto non lo è; da quanto è riconducibile al nostro entourage o meno, creando blocchi che prima o poi si muovono guerra.
Salvaci, o Salvatore del mondo!
Concedici un cuore che sa gioire per il bene, ovunque si manifesti e da chiunque sia compiuto, perché <> nel realizzare il tuo progetto di unità nell’amore.
Facci rallegrare nel vedere l’azione del tuo Spirito anche oltre le frontiere delle nostre “tende”, senza ergere palizzate per la paura che possa venir sottratto qualcosa a noi.
Donaci di compiacerci della grazia che elargisci a piene mani, senza “preoccuparci” del bene fatto dagli altri; piuttosto dacci di saperci “occupare” del male che possiamo fare noi.
Per questo, ancor oggi, ci inviti a guardare al male che può annidarsi in noi e che – venendo compiuto dai tuoi discepoli – produce ancor maggiore danno a causa dello scandalo che produce.
Concedici di guardare alle nostre intenzioni ed azioni, senza ipocrisia, nella verità che tu solo sai fare; potremo esaminare le nostre mani e comprendere se sono intente a dare o, piuttosto, a prendere e pretendere con avidità ingorda e gelosa.
Facci considerare se i nostri piedi percorrono spediti nella via – libera e liberante, perché vera – dei tuoi insegnamenti o, al contrario, procedono claudicanti su meschini sentieri di menzogna.
Facci ponderare la purezza dei nostri occhi perché essi sono “la lucerna del nostro corpo” e, se essi sono nella luce, tutto per noi sarà luminoso e chiaro. “Ma se il nostro occhio è malato, tutto il corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in noi è tenebra, quanto grande sarà la tenebra” (cfr. Mt 6,22-23). Meglio la cecità derivate da una infermità, piuttosto che la tenebra di chi presume d’esser nella luce.
E dopo aver esaminato se il nostro cuore vede la strada da percorrere; se la nostra mente ha la volontà per muovere i nostri passi su questa strada; se la nostra anima è intenta nell’amore che fa donare senza nulla aspettare; donaci anche la determinazione per agire di conseguenza, senza compromesso alcuno.
Donaci l’intransigenza verso noi stessi o, meglio, verso gli scandali che potremmo dare con una condotta ambigua; inebriaci con la tua benevolenza nel considerare il bene realizzato dagli altri.
Tutto in noi sarà vivo di quella vita che ha gia vinto il verme del disfacimento ed il fuoco dell’invidia che consuma in eterno chi non sa e non vuole amare.

Amen