Pregando la Parola
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Parola del Signore
“Rendere a Cesare ciò che è di Cesare, e a Dio ciò che è di Dio”…bella sentenza salomonica, Signore, tanto da divenire proverbiale persino nel nostro linguaggio profano!
Ma come discernere cosa è dell’uno e cosa dell’altro, noi, cosi facilmente inclini a confondere i piani a nostro uso e consumo? Siamo così scaltri, nel voler perseguire i nostri scopi, che spesso non ci vergogniamo neppure di allearci con chi era – un istante prima – nostro nemico, proprio come erodiani e farisei ai tuoi tempi.
Eppure oggi, per bocca di Paolo, ci ricordi di essere stati scelti da Dio e, come figli amati, possiamo collaborare con la grazia per la potenza dello Spirito. Ma come possiamo collaborare, Signore, aderendo totalmente al Vangelo, così da rendere, a Dio e a Cesare, quanto proprio di ognuno?
Imparando a discernere.
E come farlo?
Sapendo vedere e leggere.
Cosa?
Il volto e il linguaggio. Si, proprio come hai fatto tu! Per comprendere di chi fosse la moneta hai guardato l’immagine e letto la scritta che recava.
Donaci un’animo capace di vedere e un cuore in grado di leggere quanto reca in sé impressa l’immagine dell’appartenenza a Dio e cosa invece rimanda effimeramente alle cose del mondo e dei suoi “dominatori”. Solo così, rendendo progressivamente a Dio quello che è suo, potremo noi stessi recare nel mondo la tua stessa immagine e divenire vangelo vivente, scritto sui volti perché impresso nel cuore col conio dello Spirito.
Non solo renderemo a Dio tutto, ma tutto di noi sarà trasfigurato a immagine di Dio, a immagine tua, Cristo Gesù!
Amen