Pregando la Parola
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Parola del Signore.
Non opporci al malvagio; non solo non resistere alle percosse, ma pure offrirgli la guancia per essere colpiti; non contrastare il sopruso di chi vuole estorcerci quanto è nostro di diritto; assecondare le coercizioni…pare veramente un’assurdità.
Ma che dire allora, o Maestro, di amare i nostri nemici e pregare per quanti ci fanno soffrire?
Follia, follia pura!
Eppure questa è la “cifra” dell’essere tuoi discepoli e, con te, figli del Padre nostro celeste. Questa è la via di perfezione che manifesta al mondo di chi siamo figli noi.
Ma come accettarlo se, in cuor nostro, proprio quanto tu additi come perfezione divina è cagione della nostra critica all’agire di Dio? Si, lo confessiamo: che il Padre sia benevolo verso i malvagi tanto quanto verso i buoni o, parimenti, verso giusti e ingiusti, proprio non lo tolleriamo. Dipendesse da noi, Dio dovrebbe essere buono coi buoni, che lo meritano, e punitivo – se non spietato – verso i malvagi che tanto fanno soffrire e si meritano raccogliere il frutto del male che diffondono. Sarebbe di certo un Dio giusto giudice!
Sarebbe, però, veramente Dio? O, non di meno, una mera proiezione umana?
La perfezione divina – ci riveli con la tua stessa vita, più che con le parole, o Maestro – è tutta nell’essere amore per tutti, a prescindere da quanto ne facciamo noi di questo amore.
Si; perché l’Amore si dona per amore, gratuitamente, senza misurare quanto sia corrisposto, senza lesinare il darsi secondo la misura del merito di chi lo riceve. Si; l’Amore ama per amore.
E forse questa è follia, la follia di Dio, quella che si rivela nella sapienza della croce e rifugge la sapienza del mondo (cfr. 1Cor 3,18-20).
Dio è Padre, non giudice!
Quale padre non ama il figlio solo per il suo essergli figlio? Se lo meriti o meno. Lo ama pur quando non approva le sue azioni e se lo rimprovera, lo fa per amor suo…
Allora, Signore Gesù, non si tratta di capire le profondità della perfezione di Dio Padre, bensì di chiedere la grazia di sapercisi “immergere” non per farla nostra ma per farcene impossessare. Lasciare che lo Spirito s’impadronisca di noi, facendoci sua dimora, suo tempio, cosicché il nostro agire – più del pensare – manifesti la sapienza di Dio in noi…riveli che tutto è nostro ma, noi, siamo tuoi o Cristo (1Cor 3,21-23).
Donaci quindi, o Maestro, il tuo Spirito che ci faccia perfetti, in te, come il Padre, ci renda “santi come Lui è santo” (cfr. Lv 19,2), ci trasformi in Amore come “Dio è amore” (1Gv 4,16).
Amen