Solennità SS.ma Trinità – anno A

Pregando la Parola

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

Parola del Signore

È il cuore, il fondamento della nostra professione di fede, eppure la mente sembra perdersi nei meandri di operazioni “algebriche” ogniqualvolta cerchiamo di capite il “mistero” di un solo Dio in tre Persone.
Arrovellati ragionamenti che raramente approdando alla profondità della Tua vita divina che può esser “compresa” solo lasciandosene comprendere, con l’immergersi in Te!
Vita di cui possiamo abbeverarci solo lasciandoci introdurre dallo Spirito effuso in noi da te, Signore Risorto, poiché la mente “non è capace di portarne il peso”.
Tu che sei stato mandato dal Padre non per giudicare il mondo ma per salvarlo, facci comprendere l’inestimabile ricchezza di cotanta salvezza.
Salvezza che parte dal cuore, illuminato dal tuo Spirito, cosicché possa vedere ciò che la mente non può comprendere e, l’anima, apprendere quanto l’intelletto non riesce ad investigare appieno.
Ecco perché ci hai donato lo Spirito santificante, o nostro Redentore!
Lo Spirito che procede dal Padre e giunge a noi per mezzo di te, perché nulla vada perduto di quanto, Dio amore, ama.
Venga dunque lo Spirito Santo, o Trinità beata e ci introduca nella grazia di saper essere una cosa sola, pur nella diversità dei molti, a immagine di Voi uniti e distinti.
Vedremo compiersi in noi la vita di grazia, cosicché possiamo essere gioiosi, tendere alla perfezione, farci coraggio a vicenda pur nelle difficoltà dell’ora presente, avendo gli stessi sentimenti gli uni per gli altri: vedremo sorgere quella pace vera, che il Dio dell’amore e della pace genera in noi (cfr. 2 Cor 13,11-13).
Come la Sapienza “era presente” mentre il Padre creava il mondo e “giocava” in esso, rendici capaci di essere presenti nella vita gli uni degli altri, mettendoci in gioco in modo creativo, reale, concreto e non meramente virtuale. Facci comprendere che le “relazioni” esigono pazienza, quella che sà trasformare le tribolazioni in opportunità di amore tangibile.
Troppo spesso vorremmo eludere le difficoltà, le sofferenze, i sacrifici dalle nostre esistenze, ritenendo che questo possa farci felici, piuttosto che credere in te, Signore Gesù. Credere che la salvezza e la felicità, quindi, stanno nel saperci donare, così come il Padre ti ha donato al mondo e tu a noi.
Davvero se non crediamo questo, siamo condannati, fin da ora, al più crudele destino: aver vissuto invano o, meglio ancora, non aver vissuto affatto, pur avendo conquistato – magari – tutto e tutti.
Tu, Amore increato, donaci di Te vivere, in Te credere, con Te sperare, per Te amare, ora e per sempre.

Amen