Solennità della Madre di Dio – 2021/22

Pregando la Parola

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, i pastori andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Parola del Signore.

Il tempo scorre, Signore, lento o rapido poco importa se non per quel che ci è dato di vivere in esso.
Tempus fugit – come dicevano i latini alla scuola di Virgilio – e non vi è virtù nel suo fuggire via, ma certamente ve n’è nel nostro modo di saperlo valorizzare e non sprecare.
Eccoci dunque, Signore, sul crinale di un anno che va ed uno che viene, a fare bilanci, magari con un buon esame di coscienza, a domandare pure perdono; a consegnare ringraziamenti e formulare voti, certamente con tanti auspici nell’animo, guardando avanti; a scorrere eventi, lieti e tristi; a visualizzare volti, alcuni ancora presenti e altri – in diverso modo – ormai “andati”; a ricordare persone, talune care ed altre meno…ma soprattutto a chiederTi la Grazia per trasformare in grazia tutto ciò che ci sarà dato.
E come poterlo fare?
Sentendo che la nostra vita è “benedetta”. Lo è non perché siamo buoni, bravi, meritevoli o virtuosi, ma perché da te amati; da te, Signore, che fai brillare la luce del tuo volto su di noi, anche e soprattutto, nel buio delle vicende della nostra storia (Cfr. Nm 6,22-27). Una vita benedetta e “custodita” dalle tue mani provvedenti, sebbene talune circostanze – a volte – vorrebbero farci ritenere il contrario.
Potremo farlo…ascoltando e lasciando parlare in noi il tuo Spirito che grida: “Abbà”, Padre. Quello Spirito per il quale possiamo non temere nulla perché – come figli amati – sappiamo che “tutto concorre al nostro bene” (cfr. Rm 8,28-30) e al bene di coloro che ci sono dati per esser da noi amati. Saremo eredi insieme del futuro: tu, Signore! (Cfr. 4,4-7).
Potremo farlo…andando non solo dove vorremmo ma, come i pastori, laddove tu ci guiderai. Imparando a vedere oltre le apparenze e riconoscendo, anche nel più ordinario degli eventi, lo straordinario della vita. Se, come loro, sapremo lodare e ringraziare per quanto ci vien dato di udire e vedere (cfr. Lc 2,16-21).
Potremo farlo…sapendo, come Maria, custodire ogni cosa nel cuore, meditandola, perché nulla sia vissuto “invano”.
Donaci allora, Signore del tempo e della storia, la consapevolezza di esser benedetti e custoditi; la profondità d’animo per ascoltare e dar voce allo Spirito tuo che abita in noi; la solerzia nel calcare la strada che ci indichi e il discernimento per saper leggere i segni che vi dissemini; un cuore che nulla disperde ma tutto custodisce meditandolo…e allora avremo la certezza che tutto quanto accadrà, nel tempo a venire, sarà davvero una grazia.

Amen