Pregando la Parola
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Parola del Signore.
Ascoltare per conoscere.
Conoscere per seguire.
Seguire per vivere, eternamente.
Vivere eternamente, dove?
Nel palmo della mano di Dio!
Ecco, è tutto qui…
Nel frastuono assordante dei suoni, o forse semplicemente rumori, che ci assediano ogni istante, si fa largo una voce che merita essere ascoltata.
Quella voce, Signore, riconosciuta come “nota” perché portatrice di vita, più che di parole, d’amore più che di pensieri. Quella voce che fa vibrare il cuore, più che i timpani, perché voce unica al mondo: la voce dell’amato.
Tanti suoni possono essere suadenti, ma solo quella voce fa innamorare.
La voce di Colui che si prende cura; che dona tutto e non sottrae nulla. Per questo merita essere ascoltata.
La tua voce, Signore!
Donaci, buon Pastore, questo orecchio interiore che non si lascia obnubilare, assordare, dai suoni del mondo con le sue chimere. Un cuore che resta attento nel cogliere la voce tua, che ci conosci e sai ciò che giova al nostro vero bene.
Donaci la docilità d’animo nel volere ciò che tu vuoi per noi, cosicché ci lasciamo condurre a conseguirlo, senza reticenze o distrazioni.
Gusteremo quella sicurezza di non sentirci mai smarriti, anzi mai sperduti, pur in mezzo ai perigli del cammino della vita.
Cosa potrà farci ancor paura?
Se siamo nelle tue mani e, da te portati, nelle mani del Padre, nulla potrà più spaventarci, neppure l’attraversare la valle del pianto: con te, la trasformeremo in una sorgente. Neppure l’ombra della morte: con te, la renderemo aurora di vita nuova che non tramonta.
Allora buon Pastore, concedici una rinnovata esperienza della tua voce che fa sobbalzare il cuore, perché ci fa sentire amati e per questo conosciuti fino in fondo. Si ama, infatti, ciò che si conosce e, al contempo, si conosce davvero solo ciò che s’ama.
Impareremo da te a prenderci cura donando, a nostra volta, noi stessi per amor dell’amor tuo cosicché vi sia finalmente, per questa umanità impaurita e smarrita, un solo gregge sotto un solo Pastore.
Amen