Pregando la Parola
+ Dal Vangelo secondo Marco
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. Parola del Signore
Parola del Signore
Alzarsi, andare, annunciare, proclamare…(cfr. Gio 3,1) parole che implicano un “movimento”, Signore, ma verso dove e per cosa?
Ci lamentiamo spesso delle nostre prostrazioni, delle cose che nella vita ci abbattono, ma altrettanto spesso siamo diventati così esperti di lamentazioni che, in fin dei conti, preferiamo restare comodamente in esse piuttosto che sforzarci di “alzarci”, di risollevarci o anche solo lasciarci alzare da te.
Abbiamo cosi perso il gusto della meta da perdere il senso avventuroso del viaggio. Siamo diventati “sedentari” piuttosto che pellegrini nel tempo.
E dove dovremmo andare, Signore?
A Ninive, la grande città, guardandola con gli occhi di chi sa vedere che senza la tua presenza, ogni “grandezza” e vuoto.
Andare al di là di ciò che abbiamo e vivere come se non l’avessimo perché, in fondo, tutto passa e tu solo, Signore, resti (cfr. 1Cor 7,19-21).
Andare oltre le reti che ci relegano nelle nostre piccole vite – troppo spesso persino mediocri -, che ci imprigionano dentro esigui interessi, dove tante energie sono solo per sopravvivere.
Andar oltre assieme a te, che cammini sulle nostre strade, e scoprire nuovi orizzonti nei quali le reti non imprigionano noi ma sono legami gettati nel mare del mondo per creare nuovi vincoli: i tuoi Signore, quelli del Regno che tu sei!
Vincoli che non imprigionano ma liberano perché legami d’amore, quello vero: libero e liberante!
Donaci, allora, Signore di accogliere il tuo invito a “lasciare” il poco certo per il molto promesso; il misurato per l’incommensurabile; il “già” per il “non ancora”; saremo pescati che pescano, chiamati che annunciano, amati che amano.
Donaci, in altre parole, di camminare con te nella via bella del vangelo che si dipana sulle rive della storia, dentro il confine incerto dell’uomo – ma non incerto per Dio – tra la solidità della terra ferma e il fruire del mare, tra agire responsabile e affidamento fiducioso, tra dono e mistero.
Donaci l’inquietudine del viaggiatore per nuove mete e, al contempo, il desiderio dell’approdo sicuro dove Tutto è in tutti e tutti sono uno nel Tutto: sarà Paradiso!
Amen