Battesimo di Gesù – anno B

Pregando la Parola

+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore.

È proprio vero, Signore! Quanto tempo sprechiamo per comperare ciò che non sazia e non disseta la nostra fame di senso, il bisogno di significato, il desiderio d’appagamento e l’arsura di compiutezza.
Ci affanniamo, giorno dopo giorno, per cose di valore pressoché nullo, mentre potremmo averne d’immenso se sapessimo vivere nell’umiltà di cercare tutto in te. (cfr. Is 55,1-11).
Perché, ancora troppo, non ci occupiamo di trovarti dentro le trame della storia, sapendola leggere con gli occhi della fede? Perché ci preoccupiamo della vita invece che occuparcene col guardare a te, Signore, fonte della vita?
Sarebbe così bello poter “attingere con gioia alle sorgenti della salvezza” (cfr. salmo liturgia). Ma ancora una volta, e forse molte di più, “i nostri pensieri non sono i tuoi pensieri, le nostre vie non sono le tue vie” (cfr. Is 55,8). Se convertissimo a te il nostro cuore e le strade del nostro agire, allora tutto si compirebbe come acqua e neve che scendono dal Cielo e non vi ritornano senza aver compiuto la loro missione (cfr. Is 55,10-11). In fondo cos’è la vita dell’uomo se non un compiersi del progetto per cui siamo posti in questo mondo? Trovare gioia nel compierci, divenendo la gioia del Padre che ha pronunciato il nostro nome col chiamarci all’esistenza?
Eppure troppo spesso lo dimentichiamo illudendo noi stessi col compiacere noi stessi. Assai lontani da te, Signore Gesù, Figlio amato e compiacenza del Padre!
Donaci di conformarci sempre più a te, poiché – credendo in te – siamo stati noi pure generati nell’amore del Padre (cfr. 1Gv 5,1-9). Allora vedremo, assieme a te, i Cieli non più chiusi ma aperti sopra di noi; anzi “squarciati”. Infatti ciò che è squarciato non può più essere richiuso, come invece accade per quanto si apre. Allora vedremo che lo Spirito – che tu sei venuto a comunicarci – scende ininterrottamente su di noi affinché le nostre vie siano le medesime del Padre, annientandosi la distanza tra Cielo e terra (cfr. Is 55,9).
Allora sentiremo, non tanto il suono della voce ma per l’azione dello Spirito, che siamo “figli amati”. E, generati dallo Spirito, vorremo anche noi corrispondere all’Amore con l’amare, diventando il compiacimento del Padre assieme a te.
Immergici, Signore Gesù, nel “fiume” di grazia del nostro battesimo per ricominciare il cammino, di questo tempo difficile, con l’essere “interiormente rinnovati a tua immagine”.

Amen