Domenica delle Palme – anno C 2022

Pregando la Parola

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. E se qualcuno vi domanda: “Perché lo slegate?”, risponderete così: “Il Signore ne ha bisogno”».
Gli inviati andarono e trovarono come aveva loro detto. Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?». Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno».
Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!».
Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».

Parola del Signore.

Entriamo, Signore Gesù, nella grande settimana, quella che segnò l’epilogo della tua vita terrena ma, a noi, dischiuse l’inizio della vita del Cielo. Disceso dal Cielo, ti sei fatto compagno di viaggio nel tempo per fare di noi, troppo spesso vagabondi senza meta, dei pellegrini verso l’Eterno.
Luca ce lo svela con chiarezza: tu cammini “davanti a tutti”. Infatti se non sei tu ad aprire la strada, dove potremmo mai andare? Come potremmo salire, non solo nella nostra Gerusalemme ma pure oltre a quella del Cielo?
Noi possiamo solo seguire te per conquistare la meta, conseguire il premio o – come per il buon ladrone – essere in Paradiso. Innegabile che solo con te, pure appesi alle nostre croci, pure inchiodati ai nostri dolori, pur condannati alle più giuste pene…sarà sempre Paradiso! Lontano da te, senza di te, anche la più allettante condizione di vita cosa potrebbe mai essere?
Tu cammini avanti a noi.
Tuttavia, o Maestro, resta un mistero perché tu voglia avere “bisogno” della nostra collaborazione. Mistero di Dio che ci ha creato senza il nostro consenso ma non vuole salvarci senza il nostro assenzo, la nostra partecipazione. E continui a inviare i tuoi discepoli d’ogni tempo, a “reclutare” quanto necessario – non in se stesso ma per te – per la tua manifestazione profetica di re della pace. In quel giovane puledro, mai cavalcato infatti, mostri la speranza di pace che ogni uomo, specie il più giovane, ripone nel domani.
E quanto bisogno abbiamo, ora più che mai, di sentire che la pace non è una chimera, una illusione, un miraggio di gente inconsapevole delle logiche di questo mondo?
Donaci, Signore Gesù, di testimonianti, come Re della Pace, in ogni momento della vita nostra. E seppure il nostro entusiasmo, o ancor peggio l’amore, si fossero pietrificati, ricordaci sempre che la tua presenza nella nostra esistenza è in grado di far gridare persino le pietre.

Amen